STORIA

Sin dalla più remota antichità gli individui o le aggregazioni di individui hanno utilizzato dei simboli e/o dei colori per poter rendere identificabile la propria persona, i propri componenti, i propri possedimenti. La nascita dell'araldica, avvenuta nel tardo medioevo, ha semplicemente codificato questa peculiare forma di comunicazione, senza incidere però sulle sue finalità.

LEGISLAZIONE

Proprio per questo, contrariamente ad un'erronea opinione molto diffusa, l'adozione e l'uso di uno stemma non è mai stata una prerogativa esclusiva della nobiltà, ma una facoltà consentita a chiunque, esattamente come oggi chiunque può ideare ed utilizzare un logo per contraddistinguere le proprie attività o proprietà, facendo naturalmente salvi i diritti dei terzi.

PERCHE'

Le motivazioni per cui utilizzare oggi uno stemma araldico, magari creandolo ex novo, invece di un logo commerciale, sono varie e tal volta soggettive. Infatti la spinta propulsiva originaria può essere data per il personale interesse verso la storia, verso le tradizioni culturali della nostra civiltà, verso l'arte o comunque da soggettivo gusto estetico. Ma accanto a queste motivazioni vi possono essere esigenze oggettive, infatti uno stemma non è un logo.

STEMMI E LOGHI

La distinzione non è accademica, infatti le due forme espressive adottano regole grafiche per certi versi contrapposte (semplificando possiamo dire che il logo rappresenta di norma un nome con un'immagine precisamente definita ed immutabile, mentre uno stemma tende a rappresentare un concetto, più raramente un nome, in maniera simbolica ed allusiva, concentrando l'attenzione sul contenuto grafico e non sulla forma), ed hanno funzioni diverse. Infatti se per un'associazione o un'azienda l'uso di un logo o di uno stemma è sostanzialmente equivalente (prevalgono motivazioni di carattere storico o di marketing), per l'uso personale emergono rilevanti differenze: lo stemma ancora oggi identifica prevalentemente un gruppo familiare, un logo prevalentemente un individuo.

COME

Per chi desidera dunque creare ex novo il proprio stemma, vi sono sostanzialmente due possibilità:

  1. operare autonomamente: in tal caso però è opportuno apprendere almeno le regole araldiche fondamentali che disciplinano la materia. Sul mercato esistono diverse pubblicazioni e su internet numerosi siti, che forniscono una trattazione basilare delle regole araldiche. Fra gli altri segnaliamo l'araldica italiana. Comunque è fondamentale rispettare i diritti dei terzi, evitando di appropriarsi di uno stemma altrui; a tal proposito può essere d'aiuto consultare i maggiori stemmari in circolazione e su internet lo Stemmario Italiano, che fornisce una delle più ampie raccolte esistenti (la più ampia on line) di stemmi appartenenti a famiglie italiane. Il Centro Studi Araldici offre poi sempre e gratuitamente un servizio di consulenza on line per chi intende realizzare autonomamente il proprio stemma. Se infine lo si desidera, anche per tutelarne l'uso, lo si può registrare gratuitamente su Stemmario Italiano.

  2. affidarsi a mani esperte: incaricando persone, aziende, associazioni, istituzioni o centri specializzati. Anche il Centro Studi Araldici (cioè chi gestisce questo sito), offre a determinate condizioni, questo servizio. Sarà sufficiente consultare l'area modalità e seguire le indicazioni fornite.


Chi ne ha diritto

Tutti possono creare ed utilizzare uno stemma, fatti naturalmente salvi i diritti dei terzi. Lo stemma infatti non è altro che la rappresentazione grafica di un cognome. Anche dal punto di vista legislativo non vi sono vincoli specifici in materia. Spesso il sentire comune porta ad identificare l'uso di uno stemma con uno stato nobiliare, ma non è, e non è mai stato così (salvo alcune eccezioni per brevi periodi storici, limitate per altro alla Francia). Ad essere prerogativa nobiliare infatti non è mai stato lo scudo in se, ma l'uso di alcune ornamentazioni esterne allo scudo stesso. E' invece utile conoscere e rispettare le regole dell'araldica che disciplinano la realizzazione di ogni arma.